Dallo scorso 17 dicembre 2023, il whistleblowing è diventato obbligatorio per:
- aziende con sede in Italia o in EU con una media di almeno 50 lavoratori;
- aziende anche con meno di 50 lavoratori ma che operano nei c.d. “settori sensibili”;
- aziende dotate di un modello organizzativo n.231;
- Enti Pubblici.
Questo ulteriore adempimento è, in realtà, una vera e propria opportunità per l’Imprenditore che potrà:
- migliorare l’ambiente di lavoro e
- venire a conoscenza di azioni poco corrette che potrebbero influire economicamente o danneggiare l’immagine aziendale.
Accade spesso, infatti, che un dipendente o un collaboratore esterno sia a conoscenza di fatti negativi o poco chiari ma che tema di comunicarlo per paura di ritorsioni. D’altro canto, l’essere a conoscenza di tali avvenimenti e non informarne chi di dovere è un atto di omissione perseguibile per Legge.
La Direttiva Europea sul Whistleblowing (2019/1937) risolve il problema tutelando la riservatezza
- sia del segnalante (vietando di rivelarne l’identità) che
- delle persone menzionate nella segnalazione.
La tutela della riservatezza riguarda ogni modalità di segnalazione (scritta o orale).
Al nostro interno, opera una Business Unit specifica (GRC) con competenze certificate dedicata proprio a tematiche quali: Governance, Risk & Compliance, Whistleblowing, Privacy, NIS2, Certificazioni ISO, eccetera.
Siamo in grado di affiancare qualsiasi struttura nell’implementazione e nella configurazione della piattaforma che abbiamo scelto ad osservanza di questo Decreto, customizzandola su qualunque realtà aziendale.
Inoltre, possiamo effettuare formazione, valutazioni d’impatto (DPIA) e, se richiesto, gestire i casi e le segnalazioni grazie alla collaborazione con uno Studio Legale esterno esperto in materia.
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